Manda la tua preghiera a Gerusalemme

Brevi cenni …

LA PREGHIERA

Uno dei mezzi più potenti, antichi e attivi nel comunicare con la fonte da cui proveniamo. La Luce e quindi Dio, è rappresentato dalla Preghiera.

La preghiera (o invocazione) è una delle pratiche comuni a tutte le religioni. Essa consiste nel rivolgersi alla dimensione del sacro con la parola o con il pensiero; gli scopi della preghiera possono essere molteplici: invocare, chiedere un aiuto, lodare, ringraziare, santificare, esprimere devozione o abbandono.

Il pellegrino è il rappresentante di tutti coloro che cercano Dio per mezzo della preghiera.

La preghiera è solitamente considerata come il momento in cui una persona 'parla' al sacro. La preghiera è considerata come un viaggio, un evento quantistico che avviene nel cervello. Con essa si abbandonano i limiti dello spazio-tempo e l’isolamento che è nel regno materiale, mettendo in pratica una delle leggi quantistiche più famose di cui l’universo è costituito, ovvero la non- località.

La preghiera può essere personale:

Nell'ebraismo  l'ordine delle preghiere si trova nel Siddur, il tradizionale libro delle preghiere ebraico. Sono previste tre preghiere nei giorni feriali, mentre sono quattro il sabato e in altri giorni particolari di festività (nel giorno del Yom Kippur sono previste 5 preghiere).
Si affianca a questa pratica anche la preghiera individuale . «Siano gradite a te le tue parole della mia bocca e la meditazione del mio cuore, o Signore, mia Rocca e mio Redentore »Signore, mia Rocca e mio Redentore»

(Salmo 19:14, Siddur, Tefillà sett.)

 

Nel Cristianesimo la forma classica e formale più antica di preghiera pubblica sono “le ore canoniche”, cioè momenti fissi durante la giornata. Di origine antichissima (la struttura è stata ereditata dalla preghiera ebraica sinagogale e del Tempio di Gerusalemme), “le ore canoniche” ebbero particolare rilievo nelle comunità monastiche come ufficio corale. Molto sentita, praticata e incentivata è la preghiera personale

Marco 11:24: “Perciò vi dico: tutte le cose che voi domanderete pregando, credete che le avete ricevute, e voi le otterrete.”

 

Nell'Islam la preghiera tradizionale è chiamata ṣalāt, prescritta 5 volte al giorno, in forma singola o collettiva, anche se sono previste e consigliate altre preghiere volontarie. La Preghiera è la chiave del Paradiso, la dote delle huri e il prezzo dell’eterno Paradiso. Con la Preghiera, la creatura di Allah può raggiungere alti gradi spirituali: la preghiera personale è la consacrazione, la  testimonianza d’unicità, glorificazione, magnificazione, santificazione di Allah, ricordo e supplica»

«Sappiate che i cuori si placano solo al ricordo di Allah» (Santo Corano, 13: 28).

 

Nell’Induismo la preghiera non è soltanto suono, non è solo intelligibilità e idea, ma la preghiera è spirito, ed è l’unica parola che permea ogni cosa, così la parola diventa suono sacro. Nell’induismo la preghiera diventa un inno: Inno alla “Parola-preghiera”. Alcuni inni sono rivolti agli “elementi naturali” che sono personificati. Le riflessioni filosofiche si trovano soprattutto nelle grandi Upanishad e naturalmente a volte si presentano sotto forma di domande, quasi “come preghiere” o richieste per capire il senso del mondo. La preghiera/rivelazione diventa nell’induismo la diversa forma di rapportarsi al Dio, di lodarlo e di procurarsi dunque il moksa (la liberazione). Si tratta dei “ diversi modi di accostarsi a Dio”. Così la preghiera personale trova “luogo” nei frequenti pellegrinaggi verso luoghi sacri naturali. “Senza dubbio la preghiera richiede una viva fede in Dio. La preghiera vuota è come un suono di tromba, o un rumore di cembali. Deve venire dal cuore. La preghiera che viene dal cuore ci distende, ci dà il senso della nostra misura, ci indica con chiarezza qual è il prossimo passo da fare. Nella vita possiamo perdere molte cose, ma non la preghiera che ci lega in cooperazione a Dio e agli altri”.
(Gandhi)

 

Nel Buddismo la preghiera individuale ha un’importanza centrale.  I fedeli praticano giornalmente, il “pregare dal profondo del cuore” porta una “risposta” alle loro preghiere. La religione si è sviluppata a partire proprio dalla preghiera, dall’idea che l’atto della preghiera preceda la forma stessa delle diverse tradizioni religiose. La preghiera buddista può essere considerata come un’espressione concentrata sui sentimenti di aspirazione, ricerca e apprezzamento. Lo scopo fondamentale della preghiera buddista è dunque quello di risvegliare le innate capacità interiori di forza, coraggio e saggezza e invocare forze o divinità esterne. La preghiera buddista rappresenta il processo attraverso il quale i desideri e le sofferenze vengono trasformati in compassione e saggezza. I praticanti, inoltre, sono incoraggiati a legare strettamente la preghiera con le azioni e il comportamento nella vita quotidiana. La preghiera è sincera solo se coerente con l’azione. Per trasformare concretamente la propria vita è necessario quindi attivare determinazione e preghiera, impegno e sincerità. La preghiera nel buddismo è il costante processo di riallineare le nostre singole vite con tutti i loro impulsi e desideri al ritmo dell’universo vivente.

Per tutte le religioni del mondo la Preghiera è una cura